Diritti dei ricchi e “diritti” dei poveri

     Il diritto allo studio, nelle scuole per élites, e il diritto al futuro sono ormai riservati solo ai figli dei benestanti, dei ricchi e dei potenti.

      Nelle altre scuole, invece, in particolare in quelle ubicate nelle aree degradate,ai figli dei poveri, dei diseredati e degli emarginati rimangono tutti gli altri “diritti”:

il “diritto” di non comprare i libri

il “diritto” di andare a scuola senza quaderni e senza penne

il “diritto” di non comprendere le spiegazioni

il “diritto” di non ascoltare

il “diritto” di annoiarsi

il “diritto” di distrarsi

il “diritto” di provocare

il “diritto” di allontanarsi a piacimento dalla classe

il “diritto” di sbeffeggiare, minacciare e aggredire compagni, docenti, dirigenti

il “diritto” di incendiare i registri

il “diritto” di danneggiare le auto degli operatori scolastici

il “diritto” di distruggere arredi, attrezzature e strutture

il “diritto” di evadere l’obbligo scolastico

il “diritto” di rimanere ignoranti

e quindi:

il “diritto” di perdersi per le strade

il “diritto” di farsi sfruttare

il “diritto” di deprimersi

il “diritto” di disperarsi

il “diritto” di chiedere l’elemosina

il “diritto” di rubare

il “diritto” di drogarsi

il “diritto” di vivere sotto i ponti

il “diritto” di morire di freddo

il “diritto” di morire fame

il “diritto” di suicidarsi.