Accoglienza, didattica motivante, educazione emotiva e filosofia per il successo formativo

      Per favorire il successo formativo, è necessario l’impegno di tutti a cominciare dalla scuola dell’infanzia. E il successo si coltiva, innanzitutto, accogliendo, ascoltando, dialogando, rassicurando, incoraggiando, gratificando e comunicando ai nostri alunni che il loro destino ci sta a cuore. Ma il successo si promuove anche attraverso una didattica motivante e personalizzata, educando i sentimenti, stimolando e favorendo concretamente interessi significativi, proponendo modelli positivi e testimoniando valori che possano orientare e riempire il vuoto e il disorientamento che noi adulti abbiamo creato dentro e attorno ai nostri giovani, indicando nell’immagine, nell’avere e nel potere il fine ultimo, coltivando egoismi e individualismi e inaridendo e impoverendo le menti e i cuori e dei nostri figli.

     Occorre perciò, innanzitutto, aiutare i giovani a trovare il senso della vita; e per questo è indispensabile che la Filosofia (che sempre più “povera e nuda va”) venga introdotta in tutti gli ordini e i gradi di scuola; e occorre promuovere una cultura che indichi i valori morali come punto di riferimento e che ridia all’uomo il posto che gli spetta, che metta, cioè, l’uomo al di sopra di tutte le cose e tutte le cose al servizio dell’uomo, seguendo l’insegnamento del grande filosofo Kant: “Agisci in modo da considerare l’uomo sempre come fine e mai come mezzo”.

     E poiché istruzione ed elevazione interiore, conoscenza e virtù, sono intimamente legate, come ci ricorda il sommo poeta Dante, nei famosi versi “Considerate la vostra semenza:/fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”, il mondo della cultura, e quindi principalmente la scuola, ha un ruolo di fondamentale importanza anche per favorire il processo di umanizzazione e di elevazione dell’uomo.

     Una scuola che insegni a volare più in alto, pertanto, non può esimersi dal trasmettere, assieme a contenuti e metodi, anche la gioia di un agire etico e solidale, per cui l’altro non è mai visto come un ostacolo ma, al contrario, come condizione per il conseguimento delle mete di ciascuno.