Progettualità e futuro

     Ma l’elemento che, forse più di tutti gli altri, caratterizza la mia proposta è la progettualità, la capacità cioè di progettare, che gli alunni acquisiscono attraverso i contenuti, le attività, le modalità e gli itinerari di lavoro suggeriti.

     Mentre, infatti, imparano a costruire giochi, materiali e percorsi didattici, imparano anche a progettarli in maniera autonoma e personale. Sviluppano, perciò, ulteriormente le capacità di analisi e sintesi, logiche, critiche e organizzative, la fantasia e la creatività.

     La progettualità viene coltivata, inoltre, coinvolgendo gli alunni nell’analisi della situazione di partenza di tutti; nella rilevazione, innanzitutto, di interessi, curiosità, inclinazioni, conoscenze, competenze, capacità, potenzialità… e, successivamente, di carenze e limiti di ciascuno; nella verifica e nella valutazione dei processi di apprendimento e di crescita e nella scelta delle mete da conseguire. In questo modo, tutti partecipano da protagonisti alla costruzione del progetto educativo personale ma anche di quello dei compagni.

     Un vero e proprio allenamento, che favorisce l’acquisizione di sensibilità e maturità globale della persona, rendendola capace di costruirsi il proprio progetto di vita e di guardare con speranza al futuro, pensando anche a quelli che si trovano accanto. Un allenamento che molto spesso fa spiccare il volo verso la progettazione di un mondo diverso, e migliore per tutti, avendo scoperto e riflettuto anche sui fallimenti e gli errori commessi dagli adulti.

     E mi sorprende, mi stupisce e mi commuove nello stesso tempo, trovare in ragazzi, già sulla strada della dispersione e a fatica riportati tra i banchi, quella sensibilità, quella lungimiranza e quella chiarezza di idee su ciò che è il bene comune e su cosa bisogna fare per perseguirlo, e che manca invece a chi ha il potere per realizzarlo.

Conto, perciò, su questi piccoli, che sono veramente grandi,

perché aiutino i grandi, che talvolta sono veramente piccoli,

a liberare le infinite risorse del cuore e della fantasia,

indispensabili per comprendere che, solo se stanno bene gli altri,

possiamo stare veramente bene anche noi,

e per progettare un futuro in cui

le parole “bene comune”

siano riempite di senso e di concretezza.