Lo sviluppo sostenibile
Da tanto tempo si parla, non è una novità,
dei gravi pericoli che corre tutta l’umanità
per le conseguenze dell’inquinamento
che desta in tutti quanti paura e sgomento.
Siamo davanti a una catastrofe planetaria
che interessa il suolo, l’acqua e l’aria.
L’inquinamento ha prodotto l’effetto serra
che ha fatto innalzare la temperatura della terra.
Ad aggravare ulteriormente la situazione,
l’uomo ha contribuito con la deforestazione,
con la conseguente avanzata del deserto,
le variazioni del clima, sempre più incerto,
e lo scioglimento dei ghiacciai
che porterà solo lacrime e guai.
Città e civiltà fiorenti interamente sommerse,
terre e isole nuove da nevi eterne emerse.
Erosioni, tempeste e alluvioni
interessano ormai tutte le nazioni.
I fondi di laghi scoperchiati
deludono i pescatori sconcertati;
ruscelli e fiumi in agonia
si arrestano, stremati, per la via.
Per la mancanza di acqua e per la siccità,
la produzione agricola un arresto subirà;
malattie gravi, note o prima inesistenti,
non risparmieranno nessuno dei viventi.
Di piante e animali l’estinzione
impoverirà ogni popolazione;
perciò le madri piangeranno i loro figli,
se non si metteranno in pratica saggi consigli.
Ciò dovrebbe convincere tutte le autorità
che di correre ai ripari c’è urgente necessità,
mentre ancora c’è chi accoglie con i fischi
gli scienziati che parlano di concreti rischi.
Eppure è tutto chiaro, palese, si vede:
chi nega è miope o è in malafede.
Risparmio ed energia alternativa
ci traghetteranno verso una nuova riva,
dove non c’è senso né posto per un progresso,
che rende l’uomo schiavo e lo porta al decesso,
e dove l’unico sviluppo sostenibile
è con l’ambiente e la morale compatibile.
Solo obbedendole si vince ed è benigna la natura,
sia chiaro ad ogni generazione presente e futura.
Se vogliamo però pensare e credere ancora in un futuro,
bisogna abbattere dell’egoismo e dell’indifferenza il muro,
adeguare alle leggi della natura i nostri gesti,
affrontare la vita, e viverla da protagonisti.
Credo valga la pena fermarsi un attimo a pensare
e decidere con la nostra testa da che parte andare,
perché anche in ogni nostro piccolo gesto quotidiano
sta il destino di ciascuno di noi e del genere umano.
Nell’interesse generale c’è, infatti, quello personale
e, infine, ogni scelta rispettosa, equa e solidale
soddisfa un educato e raffinato gusto estetico
e appaga col sommo piacere dell’agire etico.