In relazione anche a varie sollecitazioni ricevute, propongo una sperimentazione del PROGETTO G.I.O.CO. in rete, con Enti ed Associazioni che si occupano di soggetti svantaggiati, disagiati e immigrati per favorire l’integrazione, il recupero scolastico e la prevenzione del disagio, della dispersione e della devianza.
Mi interesserebbe, inoltre, sperimentare il PROGETTO G.I.O.CO. nel biennio degli Istituti Professionali (finora è stato sperimentato principalmente nella scuola dell’Infanzia, nella Primaria e nella Secondaria di primo grado): innanzitutto perché questi Istituti, in genere, “raccolgono” tutti gli alunni con problemi e difficoltà e tutti quelli che, per vari motivi, non hanno avuto la fortuna di scoprire il piacere di conoscere e apprendere e la soddisfazione di essere competenti e autonomi .
Su sollecitazione di tanti colleghi, avrei intenzione anche di realizzare un documentario per:
– fare conoscere le strategie e i metodi, sperimentati con successo, per affrontare le difficoltà incontrate nella pratica educativa e didattica quotidiana
– comunicare in maniera immediata come si usano i sussidi del PROGETTO G.I.O.CO. durante le normali attività quotidiane e come si possono integrare con le nuove tecnologie
– mostrare, in base all’esperienza fatta, come è possibile animare le attività scolastiche , in tutta la fascia dell’obbligo, anche con carta, penna e lavagna tradizionale o LIM
La realizzazione di un documentario permetterà, inoltre, di fare conoscere le modalità di insegnamento-apprendimento proposte non solo a docenti ed educatori, ma anche a genitori ed alunni.
Ciò favorirà un coinvolgimento più attivo e responsabile degli allievi che, essendo più motivati e recettivi relativamente ad attività ludiche e operative, possono interagire con i docenti, da protagonisti.
I genitori, invece, impareranno a costruire gli strumenti didattici suggeriti, e, giocando con i figli, potranno recuperare essi stessi, laddove fosse necessario, conoscenze, abilità e competenze.
Il PROGETTO G.I.O.CO. ha infatti coinvolto anche i genitori, costituendo pertanto una opportunità per l’educazione permanente e per migliorare le relazioni interpersonali tra genitori, figli, alunni e docenti.