PROGETTO G.I.O.CO. ho voluto chiamare la mia proposta educativa e didattica, sintetizzata, su invito e sollecitazione della Dott.ssa Melita Ursino, in un progetto per l’integrazione degli alunni portatori di Handicap, approvato all’unanimità dal collegio dei Docenti del VI Istituto Comprensivo “E. Castronovo” e finanziato dal C.S.P. di Messina.
Il PROGETTO G.I.O.CO. è un progetto di innovazione didattica che interessa tutta la fascia dell’obbligo e mira:
• alla integrazione di tutti gli alunni nel percorso e nel processo di insegnamento e apprendimento;
• alla prevenzione ed al contrasto del disagio, della dispersione e della devianza;
• allo sviluppo delle conoscenze, abilità e competenze indispensabili per la vita quotidiana;
• alla acquisizione di autonomia, indipendenza e capacità di difesa;
• alla promozione di contesti che favoriscano realmente il massimo sviluppo di ciascuno e di tutti, a partire dai più diseredati, deboli e bisognosi.
Ho voluto enfatizzare la parola gioco soprattutto per smontare l’idea preconcetta e le resistenze di quei colleghi docenti della scuola media che ritenevano che il gioco educativo e didattico fosse una attività adatta solo ai bambini più piccoli. In realtà il gioco è stata l’ultima spiaggia per motivare alunni della scuola media che di studio non volevano neanche sentire parlare.
Attraverso la mia esperienza scolastica, mi sono convinta che il gioco è fondamentale ed importante sempre, a tutte le età, e non soltanto dal punto di vista educativo e didattico; il gioco infatti, come libera espressione della fantasia e della creatività, è una esigenza intima e profonda della persona che la accompagna per tutto l’arco dell’esistenza. Ovviamente cambiano i giochi e le modalità di rapportarsi al gioco, secondo i momenti, i contesti e le situazioni. Il filosofo Friedrich Schiller scriveva: “L’uomo gioca solo quando è nel pieno significato della parola uomo; ed egli è totalmente uomo solo quando gioca.”
Ho utilizzato, infine, il termine gioco perché il suo acrostico ( Gioco, Imparo, Opero e Coopero), esprime pienamente l’essenza della mia proposta che si basa, appunto, sul gioco , l’operatività e la cooperazione. Anche il “fare”, infatti, oltre a favorire e a facilitare l’apprendimento, è una modalità di espressione e di realizzazione dell’uomo e quindi un bisogno naturale, insopprimibile.
“Giocare, inventare, fare, produrre sono, perciò, una fonte di grande gratificazione per l’uomo che in tal modo continua l’opera della creazione.
Trovo significativo il racconto biblico laddove simbolicamente si narra che Dio abbia creato l’uomo impastando del fango e modellandolo con le mani, quasi come in un gioco, e poi si sia compiaciuto ammirando il suo capolavoro.
Lo stesso compiacimento accompagna l’uomo che produce e che crea con le sue mani, come è chiaro e manifesto nell’orgoglio che c’è sempre nell’espressione: “L’ho fatto io!”
E quel compiacimento (unito al piacere della condivisione) provano i bambini a scuola quando insieme giocano, apprendono, lavorano, costruiscono, inventano, creano, producono.
Col PROGETTO G.I.O.CO. si vuole, perciò, offrire agli alunni la possibilità di sperimentare concretamente l’importanza dell’apporto di tutti e di ciascuno per la realizzazione di una idea, di un programma e, soprattutto, la possibilità di provare il piacere e la soddisfazione di contribuire al successo e al progresso di tutti. La finalità principale che il progetto persegue è, infatti, quella di fare in modo che ciascuno impari l’aiuto reciproco, impari a mettere le proprie conoscenze al servizio dei compagni. Ponendo al centro del processo educativo e didattico l’attività, il fare consapevole, il fare insieme, si aiuta a mettere da parte lo spirito di competizione, il voler superare gli altri, il volere essere più bravi degli altri e si aiuta a superare, nello stesso tempo, la paura di confrontarsi , l’ansia della prestazione, il timore di essere inferiori agli altri, valorizzando le capacità di ciascuno, valorizzando i vari tipi di intelligenza e mettendo tutti in condizione di dare il meglio di sé in un clima sereno e positivo.