Adatto ai bambini che cominciano l’avventura della letto-scrittura e per quelli che incontrano difficoltà, L’INVENTAPAROLE serve per: imparare l’alfabeto, distinguere le vocali e le consonanti, formare sillabe semplici e complesse, comporre, scomporre e modificare parole sia in lingua italiana che straniera, correggere gli errori tipici della dislessia (omissioni, sostituzioni, inversioni), imparare a dividere le parole in sillabe, strutturare frasi, arricchire il lessico, individuare il genere maschile e femminile e i falsi cambiamenti di genere, formare il singolare e il plurale; si può usare ancora per esercitazioni grammaticali e di calcolo mentale, per verificare conoscenze generali e particolari relative a tutte le discipline, per apprendere con facilità il concetto di rima e sviluppare la fantasia e la creatività a tutte le età. In tutte le classi e in tutti gli ordini di scuola, con L’INVENTAPAROLE gli alunni possono, infatti, divertirsi insieme a inventare, creare e scrivere filastrocche.
Il sussidio, rispetto ad un comune alfabetiere, presenta il vantaggio di proporsi come gioco, di mettere a disposizione un considerevole numero di lettere, di evitare (cosa particolarmente apprezzata dai docenti) la dispersione e la perdita delle stesse.
Tirando su e giù le strisce, i bambini hanno sempre sotto gli occhi tutte le lettere dell’alfabeto che, perciò, imparano a discriminare, riconoscere e nominare in fretta e a individuarne facilmente l’esatta successione.
Per formare poi delle parole, occorre selezionare nelle strisce le lettere che le compongono e posizionarle, una alla volta, nelle finestre del supporto. Questo esercizio favorisce la percezione ordinata della sequenza delle lettere e quindi una attenta analisi e una corretta sintesi fonemica e grafemica.
Provando a sostituire una o più lettere di una parola, facendo scorrere le corrispondenti strisce dell’alfabeto, si possono comporre parole di senso compiuto note, ma se ne scoprono di nuove con l’aiuto dei compagni, dei docenti o del vocabolario.
Per esempio, partendo dal termine cane si troveranno: lane, mane, nane, pane, rane, sane, tane, vane; da cesto: desto, gesto, lesto, mesto, nesto, pesto, resto, testo, vesto; da baglio: caglio, faglio, maglio, raglio, taglio, vaglio; sostituendo la prima vocale, da pazzo, formeremo: pezzo, pizzo, pozzo, puzzo; da pala: pela, pila, pola, pula; da pasta: pesta, pista, posta, pusta; da fratta: fretta, fritta, frotta, frutta.
Cambiando, invece, la vocale finale, oltre al numero e al genere, si scopriranno i falsi cambiamenti di genere; si identificheranno, cioè, quei nomi che hanno una forma maschile e una femminile ma con significato completamente diverso, come: posta/posto; mostra/mostro; porta/porto; panna/panno…
Modificando la prima parte, con le parole di senso compiuto che vengono fuori a caso e che fanno rima, mettendo in moto la fantasia e la creatività, si possono inventare delle filastrocche o delle storie.
Ci si può sbizzarrire ancora con i termini che non esistono, creando personaggi, animali, oggetti, luoghi, ambienti…. a cui attribuire quei nomi.
L’INVETAPAROLE è, quindi, un ottimo strumento per animare attività di laboratorio linguistico, ma anche per personalizzare gli interventi didattici e per integrare tutti gli allievi. Con L’INVENTAPAROLE, infatti, soggetti con prerequisiti diversi possono lavorare per un compito comune come, appunto, la realizzazione di un libro di filastrocche. Coloro che hanno ancora difficoltà di lettura e scrittura possono esercitarsi a comporre e a scrivere le parole che poi saranno utilizzate per inventare, insieme ai compagni, le filastrocche; altri possono cercare nel vocabolario e scrivere il significato delle parole sconosciute, copiare le composizioni, illustrarle.
L’INVENTAPAROLE, insomma, permette anche di valorizzare i vari tipi di intelligenza, di integrare le competenze di tutti e di sviluppare le capacità di ciascuno senza che nessuno si senta sminuito o mortificato ma, al contrario, tutti si sentano utili e arricchiti dalle conoscenze e dall’apporto di ciascuno.